La Banca d’Italia ha reso noti i primi risultati di un’indagine sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia, condotta con cadenza triennale.
Nell’edizione del 2023, svolta in circa 30 paesi, sono state aggiunte domande per valutare le competenze finanziarie digitali degli intervistati, coinvolgendo circa 5.000 individui italiani tra 18 e 79 anni.
L’indagine valuta le competenze finanziarie digitali attraverso domande su conoscenze, comportamenti e atteggiamenti nell’ambito finanziario digitale.
Le domande sulle conoscenze verificano la comprensione delle differenze tra criptovaluta e valuta, la familiarità con contratti firmati digitalmente e la consapevolezza degli impatti commerciali della divulgazione online dei propri dati personali.
I quesiti sui comportamenti esaminano abitudini come il cambio frequente delle password online, l’attitudine a non condividere le credenziali di accesso e la volontà di verificare la regolamentazione dei servizi finanziari digitali.
Le domande sugli atteggiamenti valutano la consapevolezza dell’importanza della protezione dei dati online e della verifica accurata dei termini dei contratti di acquisti digitali.
In media, solo il 44% delle risposte è corretto. Solo il 12% risponde correttamente a tutte le domande sulle conoscenze e il 6% adotta tutti i comportamenti corretti. Tuttavia, il 40% dimostra atteggiamenti corretti.
Queste percentuali variano a seconda dell’istruzione e dell’età, con risultati migliori tra chi ha maggiore istruzione e tra gli adulti tra 35 e 64 anni.
Sebbene manchino dati per un confronto internazionale, l’indagine della Commissione Europea indica che gli italiani si sentono più a disagio nell’uso dei servizi finanziari digitali rispetto alla media UE, pur avendo competenze finanziarie in linea con questa media.
Rispetto al 2020, l’alfabetizzazione finanziaria di base è aumentata leggermente dal 51% al 53%. Questo miglioramento è guidato dai comportamenti (51%, +4 punti percentuali rispetto al 2020) e dagli atteggiamenti finanziari (57,5% in media, +7,5 punti percentuali).
Questi aspetti riflettono la capacità di gestire il bilancio, il risparmio, gli investimenti a lungo termine e la partecipazione ai mercati finanziari.
Il punteggio complessivo sulle conoscenze finanziarie, che includono concetti come inflazione, tassi d’interesse e diversificazione del rischio, è rimasto stabile al 53% rispetto al 2020.
La comprensione dell’inflazione e dei suoi effetti sul potere d’acquisto è migliorata (rispettivamente al 67% e 58% del massimo punteggio possibile), probabilmente grazie all’attenzione sull’inflazione negli ultimi anni, anche promossa dalla Banca d’Italia. Persistono divari di competenze finanziarie legati a istruzione, età e genere.
Nonostante manchino dati per il confronto internazionale OCSE, l’indagine europea suggerisce che le competenze finanziarie degli italiani sono allineate alla media UE, ma hanno meno fiducia nelle proprie capacità finanziarie.
Questi risultati sottolineano la necessità di rafforzare l’educazione digital finanziaria.